Realtà virtuale e hotel? Un futuro sempre più vicino

oceano virtuale

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Se la realtà virtuale fino a poco tempo fa sembrava un concetto fantascientifico, oggi abbiamo la certezza che arriverà ad influenzare le nostre esperienze nel più prossimo futuro. E questo aspetto andrà a toccare non soltanto i settori legati al puro svago.

La realtà virtuale, secondo alcune ricerche svolte da servizi specializzati come Brand-Karma, andrà infatti a modificare anche il campo dell’hospitality e dei viaggi di lusso. Come hanno dimostrato anche le innovazioni dal gruppo Starwood (di cui abbiamo trattato nel post precedente) la realtà virtuale è già reale. Tra le varie novità che gli hotel del futuro potranno offrire è compresa, infatti, anche una palestra con tanto di cyclette dotate di Oculus Rift (i visori per la VR): al posto di pedalare fissando le pareti della stanza sarà possibile selezionare paesaggi da tutto il mondo e correre per le strade di posti lontani, senza uscire dalle porte dell’albergo. Oculus-Rift

Oltre a creare piacevoli diversivi, la realtà virtuale potrebbe impattare in maniera ancora più incisiva il settore dell’ospitalità, andando a toccare addirittura la pianificazione delle campagne di marketing delle varie catene alberghiere. Numerose agenzie di viaggio, come la Thomas Cook con la sua campagna “Try Before You Fly”, stanno infatti già cominciando a abbracciare questa nuova tecnologia per invogliare (attraverso scorci virtuali) a scegliere nuove mete. Nonostante per alcuni l’uso della realtà virtuale sembri ancora un traguardo lontano, il mercato si sta muovendo molto velocemente. Una delle prime catene alberghiere che ha utilizzato la realtà virtuale per sponsorizzare nuove location è il Marriott Hotel. Già dal 2013, grazie alla tecnologia “Teleporter” gli ospiti delle diverse strutture hanno la possibilità di visitare le Hawaii e Londra, attraverso i visori Oculus Rift, integrati con sensori 4D per un’esperienza a tutto tondo. “Una delle prime cose che la gente dice dopo aver fatto questo tour virtuale è: ci voglio andare!” ha affermato Michael Dani, Vice Presidente del Global Marketing presso Marriott.

Un aspetto che potrà sicuramente avere i suoi pregi, ma anche i suoi difetti: le aspettative degli ospiti aumenteranno, infatti, sempre di più. Dato che la realtà virtuale avrà il potere di mostrare ai clienti tutto ciò che le strutture possono offrire (sperimentandole già “dal vivo” prima ancora di mettere piede in reception), gli hotel dovranno impegnarsi ancora per stupire i propri clienti, con esperienze sempre più inaspettate da proporre al loro arrivo.

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